È cresciuto in una bolla di santità, protetto dalle esperienze terrene.
Ora predica alle folle con parole che vengono dall'alto.
Come possono chiedergli di togliere i peccati del mondo, se neanche li conosce?
Così il Maestro si appassiona all’indagine su alcuni delitti in cui s’imbatte. Un apprendistato sulle passioni umane che potrà consentirgli di sviluppare proprie opinioni e una sua individualità distinta.
Detective del tutto incapace, per inesperienza, è costantemente orientato su piste investigative errate o grottesche. Ma i suoi “superpoteri” gli consentono infine di ricorrere a un metodo investigativo infallibile: togliersi la vita, per risvegliarsi in paradiso ed introdursi di nascosto nello studio del Padre, attivando lo schermo che costui utilizza per rivedere le vite dei mortali ed emettere il suo giudizio divino. Verificato l’accaduto può reincarnarsi e risolvere pubblicamente il mistero.
La fama delle sue miracolose doti investigative si sparge, da tutta la Palestina accorrono per proporgli nuovi casi, distogliendolo dalla predicazione, tra lo sconcerto dei suoi discepoli, alcuni “in carriera”, altri che indagano su di lui.
Per proteggere la sua missione deve riuscire a nascondere le incursioni in paradiso, che tuttavia finiscono inevitabilmente per trapelare tra nuovi discepoli mistici in contatto con l’aldilà, testimoni oculari delle sue morti e confidenti traditori. In ogni sua scorribanda in paradiso è costretto ad ammettere nuovi beati con lui nello studio, che comincia pericolosamente a somigliare a un cinema.
UNO STUDIO IN BIANCO è: