Ricevo dal mio inconscio e volentieri pubblico: “certo che le migliaia di ore di sviluppo sprecate nella mia vita per domare le bizze di tutta la dinastia degli Explorer non me le ridà certo nessuno!”
Eppure l’incontro di ieri sera a Roma tra Microsoft e alcuni blogger è stato decisamente più piacevole di quanto mi aspettassi.
Ne usciranno anche resoconti fra loro molto diversi, data la modalità informale e decentrata delle conversazioni.
L’unico momento condiviso è stato l’annuncio di MClips, una piattaforma di blogging per i dipendenti di Microsoft Italia. Ovviamente dalla periferia dell’impero non è lecito attendersi dall’iniziativa un serbatoio di possibile outing, rientrando invece l’operazione in un tentativo di umanizzazione dell’azienda attraverso l’esposizione delle persone che la compongono. Oppure è un machiavello per risparmiare sul budget di comunicazione: formalmente l’anno prossimo “Microsoft incontra i blogger” se lo potrebbero fare in ufficio 😉
Impermeabili per superiori disposizioni ad ogni commento sull’abbraccio mortale a Yahoo, ho provato almeno a sottoporre il giochino di Techcrunch sulla sopravvivenza degli eventuali servizi duplicati di Microhoo. C’era abbastanza concordia nell’indicare Yahoo come preminente in Europa su buona parte dei servizi in esame (portale in testa), rispetto all’equivalente MS.
Non avevo intenzione di andarmene senza rassicurazioni sulla morte imminente di Explorer 6. Come già saprete, dal 12 febbraio il browser verrà aggiornato automaticamente alla versione 7 tramite Windows Update (se non altrimenti configurato). Alla fine son riuscito a far sbilanciare Fabrizio Albergati: nelle loro previsioni almeno un 60% degli attuali utenti IE6 dovrebbero passare a IE7. Speravo in qualcosa di più, se così fosse il supporto a IE6 dovrà essere garantito ancora a lungo.
Con Luca Colombo abbiamo parlato di Live.com, della sua identità in divenire, della Personalized Home Page che è rimasta un po’ al palo rispetto agli altri servizi Live: mi è sembrata una marcatura a uomo di Google, che ha anch’essa trascurato nell’ultimo anno la sua Start Page a tutto vantaggio dei competitor più specializzati (Netvibes o Pageflakes). Mi ha confermato che la recente adesione al gruppo di Data Portability riguarda tutta l’azienda (non solo le attività Live), quindi in prospettiva dovrebbe potersi estendere automaticamente anche a Yahoo, che si è finora impegnata solo su OpenId.
Abbiamo continuato con Andrea Valboni la chiacchierata su Facebook, il caso Scoble, la convenienza o meno della portabilità dei dati in uscita per MS, e si è mostrato molto interessato al problema della proprietà del social graph inserito da un utente (se sia sua o del tool che struttura i dati). Non ho avuto cuore di entrare nel merito del version targeting di IE8 o della conduzione del gruppo HTML5 di Chris Wilson. Mi è bastato che fosse d’accordo sulla ormai patente inutilità della modalità “accademica” di elaborazione degli standard che paralizza da anni il W3C impedendo un’ordinata e responsabile evoluzione del web.
Insomma, sembra si possa tranquillamente dialogare con quest’azienda così vicina così lontana sui temi a noi cari, che sembrano condividere ben più responsabilmente di quanto facciano i decisori nelle sfere più alte.
Girerà parecchio la foto di Carlo Rossanigo che smanetta sul Mac, presa a tradimento da Vincenzo. Grazie a lui e a Zeno di Digital PR per l’invito.
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