In occasione di feste mia madre cucinava talmente tanto e così in anticipo che a volte ci toccava mangiare gli avanzi anticipatamente.
Ieri è apparso sul sito dei Radiohead un video con una sequenza di pezzi di scarto dalla fase di mixing, tuttora in corso, del nuovo album Dead Air Space. Eccolo riportato su Youtube:
[youtube T5cY2S8-eGs]
A parte l’orgasmo da fan e le considerazioni sul sound (falsariga di Hail to the Thief con qualche accento meno elaborato, l’ultimissimo brano è molto Talking Head…), secondo voi è guerrilla marketing studiato? Ne ha tutta l’aria.
Ed il prossimo step potrà essere solo il reality con trasmissione live di prove e sessioni, sul modello De La Hoya – Mayweather 24/7. E il televoto per scegliere i pezzi da includere.
UPDATE: ho appena scoperto che un primo outing l’hanno fatto il 13 e 14 con due concerti a Oxford in cui hanno eseguito, tra le altre, nove canzoni che “potrebbero” essere presenti nell’album. Poi il giorno dopo hanno postato il video suddetto, in cui ci sono però anche pezzi non riconducibili a quelli svelati. Insomma, si è nel vivo della promozione prima ancora che il prodotto sia finito, stampato e distribuito.
1. Dario Salvelli ha detto:
Una pratica markettara del genere avviene ormai frequentemente nel settore del cinema: lì magari è più comprensibile e facilmente sopportabile ma nella musica queste operazioni sono davvero odiose.
Tra un po arriveremo alla formula “pay per song”: io però Tiziano Ferro non lo pagherei per avere roba e jingle del tipo “Raffaella canta a casa mia”.
2. Pingback: Radiohead, dopo le parole il video
3. Sid ha detto:
Ottima segnalazione!!!
Dario non sono troppo d’ accordo: i Radiohead non vanno a presentare un disco al Costanzo Show (esiste ancora?), bensì inseriscono un video nel *blog* e questo è quanto di meglio un fan della band si aspetti. Come dire, se la promozione può essere fatta bene questo è un ottimo esempio 😉
4. Dario Salvelli ha detto:
Sia Chiaro Sid: a me i Radiohead piacevano anche e non metto in dubbio le loro qualità nè il fatto di essere all’avanguardia e comunicare con i fan con un video, anzi questo lo apprezzo (hanno un blog? si, un po strano sul loro sito, magari hanno un myspace).
Criticavo solo la maniera subdola di chiedere feedback ai fan riguardo il nuovo stile da seguire nel nuovo album o di fare promozione in maniera spudorata per tornare alla ribalta: ma li capisco benissimo, la musica è mercato ed è giusto farsi ri-conoscere urlandolo non solo ai fan (che comunque li avrebbero seguiti, che fan sono altrimenti? 😉 ).
5. Andrea Martines ha detto:
Facciamo ordine ragazzi: non criticavo tanto i Radiohead, che adoro.
Intanto segnalavo quel video (piccolo scoop, peraltro ridimensionato dal fatto che avevano già presentato live alcuni pezzi nei giorni precedenti).
E’ che lo spostamento del focus dall’intrattenimento al meta-intrattenimento, qui ancora usato all’interno dei canoni di una sana creatività, potrebbe facilmente innescare a breve una degradazione progressiva dell’oggetto della fruizione.
Spalmare l’attenzione su tutto l’indotto inducibile per motivi di business, come nell’incontro di boxe che ho citato, tende a squalificare il prodotto in sé, su cui si concentrano meno risorse.
E ha come effetto l’emarginazione dalla discussione di quelli che non hanno tempo o voglia di sorbirsi tutto il contesto.
Ed ancora, diminuisce sia il tempo che ho per gustarmi il prodotto in s (invece di ascoltarmi un disco devo seguire la puntata del “making the album” di un altro disco!), sia il numero di eventi simili che posso seguire.
Ancora peggio sarebbe lo scenario di Dario, immaginatevi se le band si affidassero ad uno user-generated style!
6. Sid ha detto:
Molto onestamente, io ci vedo (per ora) solo un metodo semplice per accentuare/accentrare l’ attenzione. Ed a costi ridicoli!
Lo scenario che proponi e il pericolo di derive (come sostiene Dario, credo) si fermerà nel culmine del progetto, cioè quando ci saranno i brani.
Se fosse solo questo il contenuto potrei preoccuparmi ma non credo sia il caso e sarà il solito disco (+ o – bello, + o – brutto).
Sarà che ancora qualcosa di veramente differente nel rapporto musica-internet non lo vedo ma ogni segnale d’ apertura lo giudico positivamente… non credo ci sia un “particolare” disegno alle spalle ma un segno dei tempi…
7. videobloggers ha detto:
Bhe i radiohead secondo me restano sempre i radiohead, e i fun fanno anche questo???
8. Andrea Martines ha detto:
@videobloggers
E’ che io sono un rompipalle congenito. A proposito, il tuo fan sbaglia il quarto accordo del giro (che dev’essere minore), e “fan” si scrive con la A. 🙂
9. sopitikoj ha detto:
Hello
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Bye