L’importante, in questi casi, è non lasciarsi andare a facili entusiasmi.
Certo che una vittoria insperabile di Obama in Iowa rende ora possibile un cammino trionfale alla Casa Bianca.
Forse dalla dichiarazione d’Indipendenza mai come stanotte l’America si è avvicinata politicamente all’Europa.
Rendendo quindi legittima la prossima aspirazione ad un organismo politico unificato del pianeta.
Condizione necessaria all’inizio della colonizzazione dello spazio.
1. Massimo Moruzzi ha detto:
avvicinata all’Europa? a me il discorso di vittoria di Barack Obama e più in generale le sue posizioni e anche il suo modo di fare e il suo stile oratorio sembrano molto americane, nel senso migliore del termine. Non riesco neanche a pensare a politici che possano parlare così in Italia, Spagna, Francia o UK.
2. Andrea Martines ha detto:
Massimo, deve convincere gli americani, non gli europei.
Le posizioni su fisco, welfare, ambiente e multilateralismo (più di quanto non dica in campagna elettorale) sono molto discontinue con gli USA che conosciamo, e più vicine al nostro modo di concepire gli ambiti d’intervento dello stato.
Però hai ragione, mi porto appresso il fossile d’una superiorità etico-culturale della civiltà del vecchio continente che ormai forse non ha più ragion d’essere. Però finché votavano il bushismo, come facevo a darmi torto? Speriamo che Barack ci consenta di vedere gli americani “nel senso migliore del termine”, come dici tu.
(comunque il post è un esorcismo narrativo delle eccessive speranze riposte nell’evento di ieri, comprese le mie inconfessate)
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4. abel ha detto:
la strada è ancora lunga però..
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