Trovo che il massimo che si possa obiettare ad Asor Rosa sia un eventuale errore di valutazione sulla residua presenza di anticorpi nelle istituzioni democratiche del paese, che ad un centimetro dal baratro potrebbero pur sempre riuscire a fermare il carro.
Io sarei anche disponibile a crederci, e ad aspettare un’ulteriore tornata elettorale.
Ma il programma di governo propostomi dovrebbe non semplicemente “contenere”, ma “consistere” in quella ricostruzione della normalità democratica evocata dall’ex barone. E se non va in porto questa ultima ratio, bisognerà pure prendere atto purtroppo che il sistema non contiene evidentemente al proprio interno strumenti sufficienti ad assicurare la sussistenza democratica. Quindi bisognerà inventarsi altro, e restare pure pronti ad attuarlo, chi può.
Il resto del suo ragionamento mi sembra francamente inattaccabile, forse un pelo ottimista sul fatto che l’incultura civile di metà popolazione lasciata a briglie sciolte per anni possa essere improvvisamente domata da qualsivoglia prova di forza. Va disinquinato il pozzo prima di ricostruirci attorno le possibilità di una convivenza basata su valori minimi condivisi, ognuno arrischi le sue formule sul come.