Ho cercato nelle FAQ del nuovo servizio di Feedburner, ma non ho trovato le domande a cui veramente bisognerebbe dar risposta, se si vuole accreditarlo come un modello di business funzionante.
Magari qualcuno più addentro di me può rispondere ai miei dubbi. Marco, da cui ho tratto l’informazione al Barcamp Turin, ha già tirato su un notevole network da questa novità: Italian Digital Blogs.
Come è noto, io sviluppo un aggregatore, Excite MIX. Che parsa i contenuti dei feed inseriti personalmente dagli utenti, proponendoli in un viewer.
Cosa viene in tasca alla mia azienda se lascia visualizzare i banner del Feedburner Network nel viewer del nostro aggregatore? Nulla, allo stato attuale. Semmai, entrano invece in conflitto con l’advertising che potrebbe pensare di mettere.
Esiste qualche norma che impedisce ad un aggregatore personale di eliminare l’advertising nel contenuto sindacato? Notate bene, qui non c’è ripubblicazione basata su una selezione di feed: è l’utente che inserisce l’indirizzo del feed nel campo apposito, non c’è alcuna scelta editoriale dell’aggregatore. Come Google, in questo caso l’aggregatore ci mette solo la tecnologia. Quindi non sarebbe eventualmente neanche sottoposto a limiti nella licenza (a meno che non si dia ragione a Fioroni, ma spero di avere lettori sufficientemente edotti).
Il modello della Syndication non è adatto ai metafeed: poiché il numero degli ultimi post è fisso, l’esposizione è mostruosamente sbilanciata dalla parte dei blogger più compulsivi, che pubblicano tantissimo, e che fanno sparire presto dal feed i post più meditati ed approfonditi, che ovviamente richiedono tempo e cura, e che quindi non possono avere la stessa frequenza di quelli istantanei.
Di conseguenza un feed composito tende a diventare, per sua stessa natura, un veicolo d’informazione svelta e qualitativamente bassa.
1. Dario ha detto:
Ne ho scritto anche io qui (http://www.dariosalvelli.com/2006/12/italian-feedburner-network), ancora non ho avviato la campagna ma sono curioso di provare questo modello.
In ogni modo concordo con il tuo parere,chi posta più spesso aggiorna il feed più di frequente e almeno le impressioni sono maggiori: un altro esempio di feed advertising è http://www.text-link-ads.com/feedvertising/
Complimenti per il blog e benvenuto nella blogosfera.
2. Andrea Martines ha detto:
Grazie Dario. Il blog è appena accennato, spero di renderlo al più presto funzionale.
Riguardo Feedvertising, bisognerebbe vedere che revenues porta. A occhio, mi sa i banneroni di Feedburner portano di più al network (ma molto poco ai singoli). Però sono anche, al momento, più parsabili (e quindi escludibili) da eventuali aggregatori “refrattari” di cui sopra, perché hanno un codice più facilmente individuabile.
3. Dario ha detto:
Infatti ancora non ho provato feedvertising ma in Italy c’è già qualcuno che ha aperto qualche campagna: io sinceramente son un po scettico riguardo l’Ad nei feed, molti lo trovano intrusivo più che gli ads. Poi come dici molti aggregatori possono escludere tranquillamente i banner, contrariamente invece agli insieme di link, metodo che credo utilizzi Feedvertising.