Dopo due anni di varia intensità s’interrompe il mio rapporto di collaborazione con Excite.
Lascio quindi la guida di Excite MIX, la Start Page che ho concepito e sviluppato per l’azienda: voluta da Roberto Bocci per introdurre Excite nel mondo del web 2.0, ha fatto da volano per il rinnovamento dell’offerta e il rilancio del brand a livello europeo, con pieno successo.
Se qualcuno continuasse a chiedervi il business model di progetti non strettamente aderenti al principio “markets are conversions”, citategli anche questo come case study, che il guadagno in reputazione talvolta è già sufficiente a ripagare lo sforzo.
Riguardo al prodotto in se’, si sono nel tempo consolidate divergenze di vision e strategia. L’azienda non è riuscita ad inserire progressivamente nel progetto risorse minime necessarie per supportare l’ambizione dichiarata di competere per features con i migliori player globali, Netvibes e Pageflakes. Si è così sprecato il vantaggio iniziale di essere riusciti ad anticiparne punto per punto l’evoluzione successiva: le intuizioni sono arrivate anche prima degli altri, ma la tempistica di delivering è rimasta lunghissima.
Nel tempo, lo storno delle poche risorse dall’evoluzione pianificata della piattaforma per privilegiare esigenze più minimali di widgetizzazione ha di fatto ridimensionato la portata del progetto.
Ringrazio e saluto tutto l’X2 Team, ed auguro buon lavoro alla nuova proprietà.
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Mi sembra una buona occasione per tirare oggi una linea, e provare ad individuare le principali direzioni di evoluzione di questi strumenti nel prossimo futuro. Informalmente e nel concreto, senza evocare le solite grandi narrazioni del 2.0 o le generiche derive in prospettive social.
Anzi, confrontando le attese con lo status quo attuale delle migliori applicazioni, le già citate Netvibes e Pageflakes.
Dovrebbe standardizzarsi la scelta tra almeno due modalità alternative di visualizzazione: Widget e River of News.
Entrambe presentano pro e contro, quindi sono scelte valide a seconda delle consuetudini del singolo utente. In genere la modalità Widget è più adatta al crescere del numero di flussi da controllare, e consente di non perdere contenuti importanti, mentre la River of News privilegia la freschezza dei contenuti, ma apporta una certa casualità d’intercettazione (alcuni la chiamerebbero serendipica).
Mentre NV consente solo la prima modalità, e Google Reader solo la seconda, PF consente già di switchare fra le due (sebbene la modalità Reader non sia attivabile per singole tab, ma solo globalmente).
Il formato RSS, le sue numerose estensioni e i formati alternativi (Atom) consentono di veicolare moltissime informazioni sui contenuti sindacati.
Purtroppo gli aggregatori esistenti utilizzano poco e male questi metadati, che sono invece spesso utilissimi per gli utenti.
Ad esempio: PF tuttora incredibilmente non visualizza nel suo Feed Viewer ne’ l’autore ne’ la data del post. NV li ha aggiunti solo nelle ultime versioni, ma non riesce a parsarli sempre, e non utilizza propriamente l’email dell’autore, quando presente.
MIX queste cure le ha avute fin dall’inizio, così come per altri dati presenti nella maggior parte dei feed:
Il problema non è ovviamente la singola utility assente, ma la volontà di approcciare la complessità dei dati, rendendola usabile e disponibile on demand all’utente che la richiede.
Dice bene Alberto D’Ottavi:
Sognerei un tool che mi componesse la cloud delle tag estratte dai miei feed preferiti, per esempio, in modo da capire subito gli argomenti di conversazione.
E’ verissimo, è una direzione ancora colpevolmente trascurata: l’ideazione di strumenti di analisi in tempo reale dei flussi di contenuti a cui si è iscritti, finalizzata sia ad una migliore canalizzazione dell’attenzione che a fini di statistica della propria fruizione del web “aggregato”.
Anche le funzioni di filtro nella visualizzazione dei contenuti sono pressoché piatte, limitate in NV (e in MIX) alla ricerca testuale indifferenziata sull’insieme dei contenuti, e del tutto assenti in PF.
Un’altra frontiera aperta è l’aggregazione e visualizzazione di informazioni dettagliate che mettano in relazione i flussi con i loro produttori, con flussi collegati e con gli strumenti per leggerli:
La lista potrebbe essere infinita, ed è limitata solo dalla creatività. Nessuna Start Page se ne è finora minimamente occupata.
Tempo fa analizzai l’evoluzione possibile delle Start Page individuando la nozione di Skel come struttura personalizzata di contenuti generata dagli utenti di queste piattaforme di aggregazione. Vedo in futuro un’ampia richiesta di mercato per strumenti del genere, arricchiti da newsmastering e gestione professionale della distribuzione.
Dopo aver implementato assai presto una versione base di sharing delle pagine personalizzate, sia NV che PF sembrano ora in ritardo nel coglierne i frutti. L’ultima versione di NV (ancora in beta privata) si allontana ancora da questo concept, visto che consente di generare un solo Universo per utente. In generale, NV sta secondo me involvendo cercando surrettiziamente di sovrapporre alla sua attività “core” una dimensione social copiata da strumenti di successo (in Ginger c’è uno pseudo Twitter). Più coerenti e concettualmente adeguati alla Skel Production i Pagecast di PF, il cui sviluppo sembra però attualmente fermo.
La Start Page non dovrebbe essere intesa come una zona di semplice compresenza di applicazioni diverse. L’evoluzione naturale condurrà a piattaforme non solo di aggregazione, ma anche d’integrazione dei servizi a cui sono in grado di accedere: uno strato software di mashup che consentirà di inventare funzionalità avanzate risultanti dall’interoperabilità dei servizi.
I feed sono contenuti volatili per definizione. Sebbene sia onerosa la memorizzazione in archivio dello storico dei contenuti, la disponibilità di un database del genere consentirebbe infinite operazioni di ricerca e analisi. Google Reader, che ovviamente dispone di questo archivio, non implementa ancora funzionalità creative basate su di esso (oltre allo Starring delle singole conversazioni), forse per non sovrapporsi ai suoi motori di ricerca. Anche qui PF meglio di NV, perché consente almeno il salvataggio di una conversazione, sottraendola all’orologio biologico dell’avvicendarsi dei post.
Naturalmente, urge anche un meccanismo coerente di utilizzo offline delle Start Page, seguendo la strada aperta da Google Gears.
Estendendo le funzionalità attuali, le Start Page possono essere adottate come suite di mini intranet aziendali. Google stessa sta ottimizzando le funzionalità di iGoogle, coniugandole alle sue strategie di office online, per esplorare questa possibilità. La scelta di widget di terze parti (e di uno standard di sviluppo, l’UWA di NV) è talmente ampia da poter integrare a piacere la maggior parte degli strumenti di produttività necessari alle piccole o medie aziende. Se una Start Page fornisse anche API di integrazione tra alcuni servizi di base (magari astraendone le funzionalità) si creerebbe velocemente un florido mercato nella creazione e personalizzazione di ambienti enterprise basati su queste piattaforme.
1. NetEx ha detto:
Ottima analisi concisa e precisa
Se ne vuoi dare una versione in inglese fammi sapere…
se no’ posso provarci io 😉
2. alberto d'ottavi ha detto:
grande lavoro, andrea. il mix e questo articolo, adesso me lo marco
spero a presto,
3. Andrea Martines ha detto:
Grazie a entrambi.
NetEx, non prevedo di tradurlo personalmente.
Se pensi che possa risultare interessante e hai del tempo, traducilo pure, o parafrasalo (ovviamente citandomi come autore).