Andrea Martines - Blog (2006-2013)

Estatistiche

28 agosto 2007

Anche quando si va in coppia, in macchina non si viaggia mai in due. Si parte accompagnati dalle infinite moltitudini delle statistiche, si sa solo alla fine in quali di esse si è rientrati.

Talmente contento di avere schivato le più mortaccine, pubblico volentieri alcune delle comunità statistiche alle quali io e Manuela siamo risultati appartenenti dopo la nostra scorribanda in Spagna:

  1. I rapinati con il trucco della ruota forata. La guida Lonely Planet la riporta fra le truffe frequenti. Siamo svariate migliaia all’anno, pare. Migliaia di coglioni, naturalmente. Voci di portierato riportano che un mio ex condomino li avrebbe sgamati durante l’operazione, rapinandoli a sua volta. Come avrete capito, non risiedo ai Parioli.
  2. Quelli che, prigionieri in albergo a Valencia, “se ci dice culo, è la puntata che Clara cammina”.
  3. Quelli che incontrano un conoscente in un vicolo di una città straniera. Niente di eccezionale effettivamente (se non che mi sono ricordato il nome), le statistiche erano dalla nostra parte. Una volta svoltando un angolo a Leicester ho incontrato mia sorella.
  4. Quelli che pensano che Montecarlo fra vent’anni sarà coperta di ragnatele.
  5. Quelli che non hanno trovato i biglietti per la corrida e allora se ne sono andati in corteo con gli animalisti.
  6. Quelli che suppongono che all’interno della chiesa cristiana costruita dentro la moschea di Granada Cordoba fra un millennio ci sarà un piccolo tempio buddhista (e un’altra iscrizione celebrante il merito delle nuove autorità religiose per non aver raso al suolo le vestigia delle religioni precedenti).
  7. Quelli che conoscono persone che hanno due lavori diversi che si chiamano nello stesso modo. Sebastian, il “portero portero”, fa il portiere di notte in un hotel di Valencia ed allena i portieri del Levante di giorno. Ossessioni nominalistiche.
  8. Quelli che pensano che una Cafeteria in cui non fanno il caffè sia ben più grave di una drogheria in cui non vendono droga o di una macelleria senza alcun macho.
  9. Quelli che hanno constatato l’assenza di qualsiasi presidio italiano in terra di Spagna: nel weekend in tutta l’ambasciata italiana (a Madrid) non c’è nessuno che comprenda una lingua diversa dallo spagnolo, mentre il consolato (onorario) di Valencia non risponde. Ultima ratio: il numero di cellulare lasciato in segreteria del consolato “solo ed esclusivamente per i casi di estrema urgenza” è INESISTENTE.

Risulta così confortata una mia sensazione degli ultimi tempi: non è affatto vero che si stia creando quella interconnessione globale dei servizi in cui a noi tutti piace sentirsi immersi. Troppa fatica, troppo antieconomico. Non è vero che stare in Spagna è ormai quasi come stare in Italia. Al posto di quel disegno ideale ne sta prevalendo un altro, transnazionale: i servizi sono sempre più facili e accessibili, finché la loro fruizione rientra nei canoni normali d’uso. Se succede qualcosa di strano, o c’è un malfunzionamento, sei fottuto.
Così, nessuno sa più gestire le emergenze, ne’ ha più interesse a farlo.
La polizia locale di Valencia non è competente per i furti. La Policia Nacional non è in grado di indicare un’officina aperta nel weekend per far fronte all’emergenza.
L’assistenza Europ Assistance in terra straniera (“guida tranquillo, se succede qualcosa pensano a tutto loro!”), può solo mandarti un carro attrezzi. Anzi, te lo mandano comunque, anche se non ti serve (giuro!).
L’assistenza Toyota (quando riapre il lunedì) può tranquillamente dirti con soddisfazione che non c’è uno pneumatico di ricambio della loro ultima macchina in nessun gommista della terza città spagnola, e che servono settimane per recuperarne uno. Salvo poi, di fronte alle canoniche manifestazioni di disperazione, ingentilirsi “in via del tutto eccezionale” per trovare alla fine una soluzione.
Anche la competenza degli addetti all’assistenza remota è ormai nulla, come già ben sappiamo dalle quotidiane esperienze con gli operatori di Telecom Italia (e concorrenti).
La cultura del software sta altresì rapidamente decadendo, con il successo dello sviluppo agile (o, più in generale, con la sempre più pronunciata contrazione delle capacità logiche nella popolazione), che porta a tagliar via lo studio di tutti i casi d’uso meno probabili, ma pur sempre possibili, ed anzi in cui un intervento risolutivo è più urgente. Ad esempio, sul sito di Fineco per un bug di procedura non è possibile bloccare una carta, attiva, di cui già hai chiesto una sostituzione: se ti rubano la carta prima che sia arrivata quella nuova, sei costretto a ricorrere agli operatori, che però nel weekend agostano non ci sono, quindi perdi un pomeriggio a piangere a mille porte per procedure d’urgenza, del tutto inutili se servono ore per effettuarle. Stesso discorso per un aumento del plafond, il dato è ampiamente generalizzabile. Non parliamo degli assegni, che sono carta straccia in terra straniera anche per le filiali degli stessi istituti che li hanno emessi.
Se pensate che non sia più possibile rimanere senza macchina e senza soldi per mangiare in una città della comunità europea, sappiate che può accadere tranquillamente. Quindici anni fa magari no, che t’infilavi i soldi in quattro posti diversi.

11 commenti:

1. Tottero ha detto:

28 Agosto 2007 @ 17:03

SfigaBellissimo post 🙂

P.S. Per il blocco della carta ci dovrebbe essere una lista di numeri verdi internazionali 🙂
http://help.fineco.it/interna.asp?sez=110&info=434

2. Andrea Martines ha detto:

28 Agosto 2007 @ 17:21

Considera che ho riportato solo i casini principali, non quelli accessori (neanche li ricordo tutti in successione). Quel numero internazionale è 7/24 solo per il risponditore automatico, che non ci consentiva il blocco (abbiamo fatto provare anche a persone in Italia). L’errore del sito era ovviamente esteso a tutto il sistema automatico.
Quindi serviva un operatore, che però termina sab alle 14 e riprende lunedì. E ovviamente il fatto è avvenuto alle 15 di sabato 😉

3. Folletto Malefico ha detto:

29 Agosto 2007 @ 0:50

Ok, va bene, ve ne sono successe di tutti i colori, però la conclusione che tiri esiste in ogni caso. E’ inconcepibile che possa succedere in un paese della UE. 😐

Io ero in Giappone, fortunatamente senza gravi inconvenienti e mi si è esaurito il platfond della VISA. Fortunatamente ne avevo altre, su altri circuiti, ma dico: possibile che io non possa loggarmi sul sito della mia banca e – esattamente come posso pagare a 11.000 km di distanza con una carta di credito – fare un bonifico? Che è una operazione idiota e infinitamente più ‘sicura’ di dare in giro 16 cifre con tutti i limiti che hanno.

Ok, ripeto, è una idiozia rispetto a quello che ti è successo e tutti i casini inerenti, però penso che una banalità simile avrebbe potuto aiutare anche te.

Ok, Andrea, adesso quando andate in vacanza per riprendervi dalla vacanza? 😀 😀 😀

4. Bruno ha detto:

29 Agosto 2007 @ 11:59

Il fatto della ruota pou’ essere considerata una nuova definizione di “dare buca”.

5. svaroschi ha detto:

29 Agosto 2007 @ 13:04

Potrei sbagliare io, ma la chiesa cristiana all’interno della moschea non era a Cordoba?

6. Andrea Martines ha detto:

29 Agosto 2007 @ 13:30

@svaroschi: grazie Anto, certo che è a Cordoba. Però mi ci sono avvicinato, mica ho scritto Ulan Bator 🙂 Tutta colpa di manu che ha sparato città a caso per tre settimane.

@folletto: per alcune ore siamo rimasti comunque con 30 euro, perché contemporaneamente al furto a me è finito il plafond della carta rimasta (pensavo che il tetto fosse mensile, invece era complessivo). Abbiamo mangiato perché l’albergo da cui eravamo partiti fortunatamente aveva ancora posto per quel giorno, e avevamo pagato prima con la mia carta ancora funzionante, quindi ovviamente non l’hanno controllata. Così ci siamo fatti portare un pezzo di pizza in camera (ulteriore sfiga, il ristorante dell’albergo era chiuso per festa) mettendo in conto, fidando nel fatto che alla fine avremmo risolto in qualche modo prima del checkout.
Però, Davide, in sostanza è successo: per un po’ avevamo soldi insufficienti per un pasto al ristorante, e abbiamo dovuto passare una giornata al telefono per risolvere.
Riguardo alla tua disavventura, è davvero incredibile che non si riescano a sbloccare in qualche modo semplice dei soldi che effettivamente hai sul conto. Alla fine, per noi la cosa più rapida è stata Western Union (con parenti mobilitati), ed è tutto dire.

7. Tottero ha detto:

29 Agosto 2007 @ 15:26

Quel numero internazionale è 7/24 solo per il risponditore automatico, che non ci consentiva il blocco (abbiamo fatto provare anche a persone in Italia). L’errore del sito era ovviamente esteso a tutto il sistema automatico.
Quindi serviva un operatore, che però termina sab alle 14 e riprende lunedì. E ovviamente il fatto è avvenuto alle 15 di sabato 😉

Ah bene a sapersi 🙂
Dispiace sia successo a te 🙂

P.S. cmq grazie a questo post hai un nuovo lettore 😉 Complimenti ancora 🙂

8. Dario Salvelli ha detto:

29 Agosto 2007 @ 16:08

Ahi,stavolta non siamo sulla stessa linea: nel senso che la mia Estate è stata ben più “tranquilla” per certi versi della tua. Dai,è stata di certo movi-mentata. 😉

9. svaroschi ha detto:

30 Agosto 2007 @ 11:40

Beh, essendo andata sia a Granada che a Cordoba mi stava assalendo il dubbio di essermi persa qualcosa…o che dopo cinque anni dalla mia visita i miei ricordi fossero già drammaticamente compromessi! 😛

Spero siate andati anche a Siviglia, a me è piaciuta molto!

10. Pingback: Pandemia

11. orsella ha detto:

1 Settembre 2007 @ 18:46

una volta ti infilavi soldi in 4 posti diversi … io adesso mi infilo 4 carte di credito in 4 posti diversi.