Ho sempre pensato a Feyerabend come a un sabotatore della filosofia della Scienza buttato nell’agone dai suoi avversari per far casino, ostacolandone il progresso. Un Elio Vito epistemologico, insomma.
Per questo non mi ha stupito la reazione di professori e studenti della Sapienza.
Il laicismo comporta il diritto universale di parola, anche a chi ha le scarpe di Prada.
Quello che si chiedeva a Guarini infatti non era di vietare a priori la venuta di Ratzinger, ma di preservare i valori della scienza moderna presentandogli il dubbio metodico guzzantiano con rigore filologico: “Ma io e te, aborigeno, che cazzo se dovemo dì?!”
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