Ieri ho comprato l’Unità per vedere come lavora la De Gregorio.
E ho trovato in prima pagina (verrebbe da dire in copertina) questa vignetta:
Milioni??? Ovviamente no, si tratta di miliardi! Senza contare l’errore di sintassi (“fornirvela”, non “fornirveli”).
Staino ha sbagliato il testo della vignetta. Nessuno nella catena di produzione è riuscito ad individuare l’errore, seppur evidente.
Il neo-direttore ha dato l’imprimatur probabilmente senza neanche vederla.
Bene, avevo le risposte che cercavo: ho buttato da una parte il giornale, non aveva più senso leggerlo.
Più tardi in un bar di Anzio mi sono girato di scatto urlando verso il tavolo alle mie spalle “Terrore dallo spazio profondo!”.
Tre simpatiche zarapìche stavano storpiando in tutti i modi i titoli dei baccelloni, dovevo pur intervenire!
(Sì, ho citato anche i “cosoni” di Totò)
Non so voi.
(lo so, il pezzo dovrebbe finire esattamente qui. Milani plauderebbe! Invece c’è anche il pippone finale.)
Io provo ancora a resistere quotidianamente all’invasione strisciante di questi disgustosi ultracorpi dotati di pre-menti, che sostituiscono progressivamente le cose ben fatte con cose che gli somigliano abbastanza, ma sono invariabilmente, palesemente e colpevolmente FATTE MALE: lacunose o autocontraddittorie o non controllate o ridondanti o inconsistenti o logicamente sconnesse o ridicolmente parziali o disperatamente sinuose o usurpate a chi ne ha titolo e diritto, e comunque sempre sprezzanti dell’intelligenza di coloro a cui sono destinate.
Sarà una variazione antropologica in corso, non lo nego. Gli invasori la chiamano in genere “evoluzione”.
E ora mi sembra che si siano presi anche l’Unità.