Ho sentito in uno spot (gialappato) una banca presentare il suo piano di mutuo denominato “progetto giovani”, destinato “a chi non ha un posto di lavoro fisso, come spesso capita ai giovani”.
Chiariamo una cosa: che il fenomeno riguardi prevalentemente i giovani è del tutto transitorio, e dipende dal fatto che le nuove forme di precarietà (pardon, flessibilità) sono state consentite solo negli ultimi anni. Identificare il precariato come uno strato temporale (più o meno lungo) di entrata nel mercato del lavoro, che preluda prima o poi immancabilmente ad un tempo determinato, è falsa propaganda. Non è questo che accade.
Il mutuo per i precari non ha niente a che fare con l’età che hai, semmai lo ha con il secolo in cui ti è capitato di lavorare.
1. sonounprecario ha detto:
…la cosa bella è che nella suddetta pubblicità, quando la voce narrante spiega che i mutui arrivano fino a 40 anni e che è possibile posticiparli con dei simpatici interessi, tutti sorridono.
Quarant’anni di mutuo??? Nessuno si chiede, “forse c’è qualcosa che non va”?
2. Andrea Martines ha detto:
Secondo me l’Enterprise non andrà “alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà”. Sarà solo zeppa dei pronipoti di questi sottoscrittori che cercano di scappare dagli interessi. 🙂